10/05/2020
Sacchetti di canapa

Coltivata prima dai Mongoli, poi dai Tartari e dai Giapponesi la canapa è una pianta con una storia misteriosa e antichissima. Le sue origini sono molto più antiche di quelle del cotone e della seta. Anche se si pensa che sia originaria dell’Asia e del Medio Oriente, recenti studi affermano che la canapa era presente in Italia e nel bacino Mediterraneo già 13.500 anni fa.

Questa pianta dai mille usi è stata però demonizzata per tantissimi anni a causa della sua associazione alla cannabis. Amata da molti e odiata da altri, oggi la canapa tessile è apprezzata e utilizzata per il packaging tessile, l’edilizia e persino come medicinale. È quindi impossibile negarne la versatilità.

Nonostante le tante opinioni contrastanti tra i vantaggi e gli svantaggi del suo utilizzo, la coltivazione della canapa tessile oggi è considerata una vera e propria arma contro l’inquinamento atmosferico (un tema sempre più importante nella nostra epoca). 

La storia della canapa e del suo utilizzo

Ci sono molte varietà di piante di canapa che si differenziano in base al grado di THC, sostanza chimica responsabile degli effetti momentaneamente alteranti sul sistema nervoso dell’essere umano. Di tutte le varietà, quella che si presta meglio alla lavorazione industriale è la cannabis sativa. Si tratta di una pianta di canapa nella quale il THC è quasi assente.

Come anticipato, la storia della canapa tessile è molto antica e ha origine nell'Asia Centrale, dove cresceva in modo spontaneo. Qui è coltivata da oltre 10.000 anni e ben presto si è diffusa in Cina, Africa, Europa e America. L’importanza della canapa come fibra tessile è sempre stata molto elevata, tanto che questa pianta veniva denominata oro verde. Dal 1631 fino ai primi dell ‘800 in America, infatti, si utilizzava anche come valuta per pagare le tasse.

Viene utilizzata poi in ambito tessile, edilizio, cosmetico, nella produzione di carta, olii, combustibili e corde. La storia della tessitura della canapa trova anche in Italia un'antica tradizione. Tra il 1940 e il 1950,  l’Italia diventò uno dei paesi più importanti per la coltivazione e la produzione di canapa. Poi, con le crescenti campagne denigratorie, inizia il declino. Le sue caratteristiche naturali e la velocità di crescita erano una grande minaccia agli occhi delle industrie concorrenti di altri tipi di tessuti. Senza contare che sul mercato furono introdotte nuove fibre sintetiche (come il nylon) e che la pianta venne associata all’uso degli stupefacenti, compromettendone l’ottima reputazione. 

Oggi la canapa da fibra (o industriale) sta tornando a interessare molti produttori. Diversi stati e L’Unione Europea stanno anzi rilanciano e supportano la rinascita della coltura attraverso sovvenzioni e leggi apposite. In Italia, per esempio, la Legge 242/2016, stabilisce la legalità della vendita di prodotti che contengono THC fino e non oltre lo 0,2%, disciplinando così la coltivazione e la filiera agroindustriale della Cannabis Sativa.

Utilizzo della canapa tessile

La canapa da fibra è utilizzata in tantissimi settori, tra cui:

  • Tessile e packaging: per fabbricare corde, tele, sacchi, tappeti, accessori e abbigliamento
  • Biocarburante: per la produzione di combustibili da biomasse come l’etanolo, il carburante alternativo al petrolio
  • Bioedilizia: come buon isolante termico (unita alla calce)
  • Bioplastiche: per la creazione di plastiche meno inquinanti (sia per il processo di creazione che per lo smaltimento)
  • Carta: con la cellulosa della canapa è possibile produrre enormi quantità di carta
  • Cosmetica: l’olio di canapa ha proprietà antinfiammatorie e rigeneranti ottime per la pelle (viene utilizzato anche come antibatterico e antifungino, soprattutto negli ospedali americani)
  • Automotive: come rivestimento dei sedili, cruscotti, pannelli delle portiere e volanti  

I vantaggi della coltivazione della canapa tessile 

La canapa è una fibra tessile molto resistente, biodegradabile e compostabile. Essendo naturale, durante i lavaggi non disperde microplastiche; inoltre, la manutenzione della canapa è semplice e il tessuto si presta a numerosi e svariati utilizzi.

Coltivarla, inoltre, offre molti vantaggi anche per il pianeta perché: 

  • gli basta poca acqua (quella piovana può essere sufficiente);
  • cresce a un ritmo molto veloce;
  • ha un’elevata produttività; 
  • controlla l’erosione del suolo;
  • libera il terreno dalle erbacce e dalle piante infestanti;
  • non necessita di dosi massicce di concimi e fitosanitari; 
  • assorbe più CO2 di quanto emetta (ne assorbe circa 4 volte in più rispetto alle altre piante); 
  • necessita di minori trattamenti di colorazione.

Come si coltiva la canapa tessile?

La canapa cresce naturalmente in zone dal clima temperato e, come abbiamo visto, coltivare la canapa tessile è una pratica sostenibile. Ma come si fa? La canapa da fibra si può produrre principalmente in due modi: 

  • All’aperto: valutando la zona giusta e che le condizioni di crescita rispettino le necessità della pianta. I vantaggi? Luce naturale, acqua piovana, ampio spazio per la coltivazione e ottima ventilazione. Da fare attenzione, invece, agli insetti, ai parassiti, ai predatori, alle ondate di calore o alle gelate invernali. 
  • In serra: controllando la crescita in modo mirato, migliorando le condizioni di coltivazione in base alle necessità. Si può valutare la temperatura e la luminosità (con la giusta illuminazione).

In base alla modalità di raccolta si ottiene sia un tipo di fibra più corta che un tipo di fibra più lunga (simile al lino). La fibra lunga è più pregiata, complessa da lavorare ed è destinata all’industria tessile. Le piantagioni di canapa destinate a utilizzi tessili sono definite “colture da tiglio", ogni pianta può arrivare fino a 7 metri di altezza ed è pronta alla raccolta dopo tre mesi dalla semina.  

Lavorazione della canapa industriale per il settore tessile

Per estrarre, raccogliere, lavorare e produrre le fibre destinate a diventare tessuti servono macchinari specifici. In particolare, sono essenziali 2 passaggi:

  • La macerazione, per il rilascio delle fibre, in luoghi caratterizzati dalla presenza di acqua corrente, in acqua calda o con l’aggiunta di agenti batteriologici in seguito alla rottura della parte legnosa della pianta.
  • La stigliatura, per la separazione delle fibre tessili dai fusti, dopo la macerazione.

La fibra estratta viene poi ulteriormente essiccata, pettinata e, infine, filata.

Perché preferire la canapa agli altri tessuti

Le qualità della canapa sono infinite.

La sua prima qualità consiste nell’essere una risorsa straordinaria per l’ambiente, perché può essere coltivata ripetutamente sullo stesso terreno senza impoverirlo, bonificando e ammorbidendo la struttura. La canapa, infatti, con la sua capacità di assorbimento riesce ad eliminare grandi quantità di nichel, piombo e cadmio dal terreno, pulendo l’ambiente. 

Ciò la rende la coltivazione eco-sostenibile per eccellenza e sta diventando un’ottima leva di marketing per le aziende sensibili all’ambiente utilizzando tessuti derivanti dalla sua coltivazione. 

Inoltre, la canapa è una fibra tessile di cui non si butta via niente. Ciò che non viene utilizzato, infatti, nell’ambito tessile (sia nell'abbigliamento che nel pack di tessuto), si usa per altri filati, nell’edilizia o nella produzione della carta. 

Infine, il tessuto che deriva dalla canapa è naturale, 100% biodegradabile, ecologico e riciclabile. Può essere considerato il tessuto più fresco, traspirante e resistente disponibile sul mercato del tessile insieme ai tessuti ottenuti dalla pianta della juta. La sua versatilità è impareggiabile, basti pensare che oggi è possibile usarla come alimento, come carta riciclabile, come biocarburante ma anche per contenere e conservare oggetti di valore in sacchetti di canapa.

Riassumendo, la canapa è un tessuto

  • longevo;
  • resistente;
  • traspirante;
  • amico dell'ambiente;
  • ecologico e prodotto senza sostanze chimiche; 
  • rinnovabile, biodegradabile; 
  • antibatterico. 

Lino e canapa: le differenze di due materiali molto simili tra loro

Il lino e la canapa sono tessuti naturali ricavati entrambi dagli steli delle piante. Si assomigliano molto, ed è difficile distinguerli, ma ci sono alcune differenze tra i due filati. In particolare: 

  • la fibra tessile della canapa è più lunga rispetto a quella del lino (si parla di circa 2-3 metri contro il metro circa del lino); 
  • la canapa ha un colore che tende al marrone, il lino invece al giallognolo o al grigio; 
  • la canapa resiste di più ai raggi UV (senza sbiadire) e all’umidità;
  • la fibra della canapa è molto meno elastica rispetto a quella del lino.

Inoltre, la canapa può essere coltivata senza l'uso di prodotti chimici e può essere coltivata per molte stagioni senza impatti negativi sul terreno. 
Utilizzare la canapa per i tessuti, sia per l’abbigliamento che per il packaging sostenibile può essere un’ottima idea. Vediamo come nel prossimo paragrafo.

Usi della canapa di fibra per un packaging bello e sostenibile

La canapa è un tessuto molto versatile e anche nel mondo del packaging può essere impiegato per svariati usi. Può essere un’ottima soluzione per l’azienda che vuole fare un regalo aziendale ai propri dipendenti e cerca un sacchetto resistente (e riutilizzabile) per contenere saponi, cosmetici e altri bellezza per la cura del corpo e la bellezza personale. Il tessuto che si ottiene con la canapa, poi, è ideale anche per i business che si occupano di beverage & food e cercano un packaging alimentare per contenere il pane, il caffè, la frutta secca, i legumi e altri generi alimentari.  

Inoltre, si presta bene anche alla creazione di pack per calzature e pelletteria di pregio da personalizzare a piacimento con il logo aziendale. 

Essendo un tessuto riciclabile, se hai un vecchio sacchetto di canapa per calzature che non utilizzi da tanto tempo, perché non trasformarlo in qualcos’altro? Per esempio, si può usare il tessuto per creare dei sacchetti aromatici per profumare cassetti o armadi. Basterà prendere il sacchetto di canapa, inserire al suo interno dei fiori secchi imbevuti di oli essenziali e richiudere con un nastrino di spago o di cotone. Un altro esempio originale di riuso dei sacchetti di canapa? Utilizzarlo come portanoci o frutta secca (al posto di un vaso o un altro contenitore in plastica), come portamonete o - in base alle dimensioni - come sacchetto-proteggi PC. 

Perché scegliere Sacchetti di Tessuto per i tuoi packaging 

In Sacchetti di Tessuto trovi un’ampia gamma di tessuti, tra cui la canapa. In base alle tue necessità, possiamo valutare insieme le soluzioni migliori, rispettando il tuo budget e soddisfando al meglio le tue aspettative. Ti forniamo prodotti naturali, ecologici e personalizzati. A tal proposito, possiamo valutare insieme i colori, le dimensioni, le scritte e le lavorazioni necessarie per rendere unico e accattivante il tuo packaging (proprio come abbiamo fatto per un nostro cliente che opera nel business dei fiori). 

Per un prodotto su misura non servono grandi ordinativi né tempi dilungati di lavorazione. Il nostro team consegnerà il tuo ordine in tempi celeri, rispettando la qualità del prodotto e offrendo solo eccellenze Made in Italy. Scopri il nostro catalogo per farti un’idea sui packaging in canapa e tutto ciò che possiamo fare per te!