23/11/2023
ecopelle

L’ecopelle è un materiale relativamente recente che viene utilizzato in diversi campi: dall’abbigliamento al packaging. Molti pensano sia un prodotto artificiale, ma in realtà il prefisso “eco” ne stabilisce solo il tipo di trattamento. 

In questo articolo faremo chiarezza sull’ecopelle partendo dalla sua nascita, scoprendo le varie tipologie, le differenze con la pelle classica, la similpelle e la pelle sintetica e come si utilizza questo prodotto. 

La storia dell’ecopelle

Il termine ecopelle viene utilizzato a partire dai primi anni Novanta. Per la Treccani la definizione di ecopelle sta nel “designare un materiale artificiale di aspetto simile alla pelle, prodotto con polimeri sintetici derivati dal petrolio”. 

Questa descrizione, però, è stata approfondita e spiegata meglio con il tempo, sottolineando che con ecopelle si “designa il pellame animale conciato mediante un processo di lavorazione rispettoso dell’equilibrio ambientale”.

Questo vuol dire che l’ecopelle non è un materiale sintetico, ma è la pelle animale lavorata in modo ecologico, nel totale rispetto dell’ambiente e con processi non inquinanti. A stabilirlo la normativa UNI 11427:2011Cuoio - Criteri per la definizione delle caratteristiche di prestazione di cuoio a ridotto impatto ambientale” del 2022 che ha dettato i parametri della lavorazione conciaria a ridotto impatto ambientale.

Curiosità sull’ecopelle 

Leggendo la definizione di ecopelle fornita da Treccani si scopre anche che il chiarimento sul prefisso “eco” era doveroso. Per molto tempo, infatti, si è pensato che “eco” fosse un sinonimo di prodotto ecologico mentre all’epoca voleva indicare l’aspetto economico del prodotto

pochette finta pelle

Lavorazione dell’ecopelle 

La concia è il processo utilizzato per lavorare la pelle e l’ecopelle. Di cosa si tratta? Di un sistema antichissimo che si utilizzava per bloccare la decomposizione naturale del pellame impiegando diverse metodologie. In epoca medievale e preistorica, per esempio, si metteva in ammollo la pelle con sostanze vegetali (soprattutto tannini di alberi) o si utilizzava il fumo di foglie bruciate per asciugarla e seccarla. 

Con l’era moderna le sostanze vegetali sono state poi sostituite da composti derivanti dall’alluminio, ma soprattutto al cromo, preferito dalle grandi industrie e concerie perché velocizza il processo di conciatura senza incidere sui costi (ma con un impatto negativo sul pianeta). 

La normativa sull’ecopelle

La normativa UNI 11427:2011 - come abbiamo già citato - definisce il termine ecopelle per tutelare il consumatore e ne stabilisce le tipologie di lavorazione.

In particolare, la norma dispone: 

  • i limiti delle sostanze chimiche per l'utilizzo nella lavorazione conciaria;
  • i termini sul consumo d’acqua, prodotti chimici e i rifiuti prodotti;
  • gli standard di sicurezza minimi dei lavoratori.

sacchetto similpelle

Lavaggio e cura 

L'ecopelle va pulita con attenzione e delicatezza. Solitamente basta utilizzare un panno morbido e umido sulla superficie per ottenere ottimi risultati. Si può poi utilizzare un sapone delicato in caso di sporco persistente, facendo attenzione a non sfregare troppo sulla macchia. 

Per la corretta manutenzione dell’ecopelle vanno evitati prodotti chimici e aggressivi che possono ledere e rovinare il materiale. Inoltre, non è consigliato il lavaggio in lavatrice.

Ecopelle: quali tipologie?

Alla vista l’ecopelle è del tutto simile alla vera pelle, ma si caratterizza per il colore non uniforme, i segni naturali sul materiale e le piccole imperfezioni. 

L’ecopelle, infine, è un tessuto versatile che si può colorare con nuance diverse e persino stampare. Le tipologie di colore e stampe sono davvero infinite! Inoltre, questo materiale è a lunga durata.

Similpelle o finta pelle: l’alternativa all’ecopelle 

Chi cerca una soluzione comparabile all’ecopelle - ma non di derivazione animale (e quindi cruelty free) - può scegliere la finta pelle o la similpelle.  

Si tratta di un materiale sintetico che si ottiene dalla combinazione di elementi plastici (solitamente poliuretano - PU) e tessuto (come il cotone). In particolare, il tessuto viene rivestito con un sottile strato di materiale plastico in cui vengono impresse delle pieghe in fase di lavorazione per ricreare l’effetto del vero cuoio. 

Esteticamente, l’aspetto della finta pelle richiama quello dell’ecopelle e della pelle vera. Inoltre, il tessuto è: 

  • morbido e delicato al tatto;
  • maneggevole;
  • facile da pulire;
  • resistente.

Va precisato, inoltre, che per quanto riguarda la finta pelle si possono scegliere distributori che  possono garantire lavorazioni sostenibili per l’ambiente e il rispetto dei lavoratori. 

sacchetto ecopelle

Gli utilizzi dell’ecopelle e della similpelle

L’ecopelle e la similpelle (o finta pelle) si possono utilizzare in svariati settori, dalle aziende di moda sostenibili fino al packaging. Nell’abbigliamento, in particolare, l’impiego dell’ecopelle è spesso associato a inserti su abiti, pantaloni, maglioni o alla creazione di accessori, come borse e cinture. Il materiale, poi, è così versatile che spesso trova collocazione anche nell’arredamento, soprattutto per il rivestimento di divani e poltrone. 

Per quanto riguarda il mondo del packaging, si può investire su sacchetti in tessuto in similpelle per la bigiotteria o per gioielli, personalizzando anche il colore e le stampe. I sacchetti in finta pelle, poi, vengono spesso usati nel packaging di lusso per custodire oggetti preziosi (come scarpe, accessori, cosmetici, profumi…) anche di brand importanti.

Non solo similpelle e finta pelle: in Sacchetti di Tessuto realizziamo prodotti di diverse forme e colori, completamente personalizzati, selezionando i migliori materiali sostenibili per rispettare l’ambiente.

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