14/10/2022
concetto di riciclaggio bidone spazzatura su sfondo verde

Il tema della tutela dell’ambiente è ormai uno dei più sentiti della nostra epoca e sempre più persone adottano uno stile di vita sostenibile per salvaguardare la propria salute e quella del pianeta. Istituzioni e categorie produttive hanno fatto molto negli ultimi anni per rispondere a questa esigenza e alla richiesta sempre più diffusa di prodotti e packaging green.

Nel 2020, nonostante in Italia la produzione sostenibile valesse più di 60,5 miliardi di euro, solo il 4% dei consumatori pensava che lo sforzo della GDO per l’ecosostenibilità fosse sufficiente (Fonte: Nomisma). Ma cosa è successo negli ultimi due anni, periodo in cui l’arrivo della Pandemia di Covid-19 ha cambiato le carte in tavola in termini di acquisti, sostenibilità e stili di vita dei consumatori? Vediamo insieme com’è cambiato e come si sta evolvendo l’atteggiamento degli italiani verso il packaging green.

Packaging sostenibile e consumatori: dai risultati del 2020 a quelli del 2022

Secondo una ricerca di Nomisma realizzata in vista del forum internazionale Packaging speaks green 2020 che si è tenuto a Bologna ed è stato promosso da Fondazione Fico e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), il 46% degli italiani preferiva acquistare prodotti per la persona e per la casa con packaging a basso impatto ambientale, mentre il 43% optava per gli imballaggi green anche per i prodotti alimentari.

Una sensibilità molto diffusa, tanto che i cittadini stessi – prima di chiedere maggiori responsabilità alle aziende – non esitavano a impegnarsi attivamente nella raccolta differenziata (circa l’83%), nella diminuzione dei consumi energetici durante le attività quotidiane (78%) e per ridurre gli sprechi idrici (77%).

Quello che preoccupava di più, invece, era l’uso della plastica.Infatti, dal 5° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, indagine realizzata da LifeGate, in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR, l’89% degli intervistati considerava molto rilevanti le grandi campagne di sensibilizzazione sull’impatto dei rifiuti di plastica nei mari, mentre l’84% era contento delle misure europee promosse per bandire la plastica monouso entro i prossimi anni.

A distanza di due anni, la situazione economica è molto cambiata – non solo a livello nazionale, ma mondiale – e dal punto di vista dell’impegno alla sostenibilità non ci sono stati sviluppi importanti, soprattutto per due motivi:

  • lo stato di emergenza durato quasi due anni ha costretto le persone a restare a casa, con un aumento vertiginoso degli acquisti online, che a sua volta ha contribuito al massivo utilizzo di packaging per le spedizioni.
  • i lockdown continui hanno anche causato ritardi nelle produzioni e scarsità delle materie prime, sempre più costose e difficili da reperire.

In questo scenario poco idilliaco, quindi, l’intento di promuovere l’adozione di confezioni più sostenibili si è dovuto confrontare con l’aumento dei prezzi delle materie prime, dei prodotti e dei servizi e con un nuovo modo di vendere (e comprare), che si è spostato online.

Secondo l’Osservatorio packaging del largo consumo di Nomisma del 2021, il 38% degli intervistati ritiene che “ambiente e lotta al cambiamento climatico” sia tra i temi principali su cui ci si dovrebbe focalizzare, ma solo dopo “lavoro e occupazione” (70%) e “salute e sanità” (66%).
Più di un terzo degli italiani, nonostante i vari problemi sorti a causa del Covid, indica ancora la sostenibilità ambientale tra i principali driver che condizionano le decisioni di acquisto. Il 28% decide anche in base agli imballaggi, tuttavia il 53% rivela di essere poco o per nulla disposto a pagare di più per avere un confezioni a basso impatto ambientale.

Packaging speaks Green riporta inoltre che, nel 2021, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta del 3% rispetto all’anno precedente, con 1,5 tonnellate di rifiuti conferiti ai centri di selezione.

Packaging ecologico per un futuro sostenibile

Una sensibilità in crescita, quella dei cittadini italiani, accompagnata dallo sforzo delle aziende per soddisfare i propri clienti.

Sono infatti sempre più numerose le imprese che stanno lavorando per rendere i propri imballaggi ecologici o totalmente plastic free, così da aumentare anche il valore percepito dei propri prodotti. Alcune, infatti, hanno già adottato una linea di packaging green, scegliendo materiali come plastica riciclata, carta, tessuti naturali e altro ancora.

Per esempio, i brand di lusso hanno iniziato a utilizzare confezioni alternative in

carta, cartone, cotone, canapa, raso e juta, per raggiungere il perfetto equilibrio tra alta qualità e basso impatto ambientale. Una decisione che spesso è anche una scelta stilistica, come nel caso di questa borsa in juta naturale o di questi sacchetti in canapa per calzature. Il settore della cosmetica e del beauty invece puntano su soluzioni in vetro, in legno e sui sacchetti in cotone per cosmetici.
Mentre l’agroalimentare si è concentrato sull’uso di juta, lino puro e in quello dei sacchetti Bio-Ecologici.

borse in tela

Anche le grandi aziende della GDO stanno investendo in questo senso.

In Italia, per esempio, da ormai qualche anno la Coop usa confezioni a basso impatto ambientale e sceglie la plastica riciclata. A questo proposito, l’amministratore delegato dell’azienda, Maura Latini, sottolinea che “La plastica non è da demonizzare in sé, va riciclata e ridotta” (Fonte: Intervista a Maura Latini sul Sole 24 Ore). Con questa politica l’azienda ha alleggerito fin da subito la quantità di plastica delle bottiglie d’acqua, composte ora per il 50% (alcune anche al 100%) da materiale riciclato, mentre tutte le vaschette dell’ortofrutta ne hanno il 100%.

Anche la catena francese Carrefour si è impegnata a utilizzare una maggiore quantità di plastica riciclata: quest’anno comincerà con il 50% di PET rigenerato per le bottiglie destinate al confezionamento di acqua e bevande e ha dichiarato che entro il 2025 passerà dagli imballaggi monouso a quelli riciclabili, riutilizzabili o compostabili, per raggiungere un sistema economico al 100% circolare.

Esselunga, invece, lotta contro il packaging non sostenibile da molto più tempo delle sue concorrenti. Su tutte le sue confezioni sono presenti pittogrammi relativi alla gestione/riciclabilità dell'imballaggio e per l’imballaggio alimentare, l’azienda ha creato alcune linee di prodotti a basso impatto ambientale: Esselunga Naturama ed Esselunga Bio.

Combattere la plastica con la Plastic tax: come si è evoluta la situazione a due anni dall’annuncio

Il Governo italiano, per limitare l’uso della plastica, con la Legge di Bilancio 2020 aveva previsto una tassa a carico delle imprese che realizzano prodotti o imballaggi contenenti plastica: la Plastic Tax.
Tuttavia, varie proroghe hanno spostato la sua entrata in vigore prima agli inizi del 2021, poi a luglio dello stesso anno, per poi arrivare al 1° gennaio 2022, attraverso il decreto Sostegni bis.
Secondo l’ultimo aggiornamento, il termine ultimo per la sua entrata in vigore ufficiale è programmata a partire da gennaio 2023: la legge prevede il pagamento di un sovrapprezzo di 45 centesimi per ogni chilo di manufatti con singolo impiego in plastica (MACSI), a eccezione di bioplastiche compostabili secondo UNI EN 13432 e materiali riciclati. La tassa vale anche per i prodotti in Tetrapack.

L'indagine di Nielsen – realizzata in collaborazione con Novamont, azienda chimica del settore delle bioplastiche – condotta agli inizi del 2020 dopo l'annuncio della Plastic Tax, ha rivelato che il 54% degli italiani era favorevole all'introduzione di un'imposta alle imprese che producono confezioni monouso di plastica e che molti di loro (75%) ritenevano accettabile pagare di più per un prodotto ecosostenibile.

Il 64% degli italiani si aspettava nei prossimi anni una riduzione dell’utilizzo della plastica non riciclabile negli imballaggi. Per raggiungere l’obiettivo, il campione intervistato aveva anche ipotizzato delle alternative ecologiche a questo materiale:

  • il 28% suggeriva di impiegare maggiormente bioplastiche compostabili/biodegradabili;
  • il 17% proponeva una maggiore distribuzione di prodotti sfusi e un maggior utilizzo di carta/cartone e vetro;
  • il 16% suggeriva il vuoto a rendere;
  • il 14% era propensa all’impiego di plastiche riciclabili;
  • il 7% esortava la riduzione del volume/peso delle confezioni.

Speranze in parte disattese, visto il ripetuto rinvio da parte del Governo (complice anche il protrarsi dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19). Quella che non è stata posticipata però è la Plastic Tax Europea, entrata in vigore il 1° gennaio 2021 e che obbliga gli stati membri a versare un’aliquota uniforme sui rifiuti d’imballaggio di plastica non riciclati pari a 0,8 €/kg.

Imballaggi e confezioni 100% ecologici

Eliminare o quanto meno ridurre la plastica è possibile. Ci sono tante alternative ecologiche e sostenibili che garantiscono la stessa qualità e resistenza. Da non sottovalutare il packaging di tessuto, imballaggio 100% green, prodotto da aziende competenti e rispettose dell’ambiente come noi di Sacchetti di Tessuto. Utilizziamo infatti i migliori materiali disponibili sul mercato, soprattutto materiali naturali (dal cotone naturale, al cotone colorato, fino a juta, juco, canapa), che vengono impiegati in moltissimi settori, come la moda e la cosmetica, o il campo alimentare.

Ecco alcuni esempi di packaging sostenibile del nostro catalogo che potresti utilizzare.

1. Juta e cotone per la GDO e l’alimentare

Secondo una nuova ricerca Nomisma, le vendite di prodotti biologici nell’ultima decade sono crescite del 133%, raggiungendo il valore di 4.573 miliardi di euro al luglio 2021.

Alla richiesta di cibi più sani, si accompagna anche quella di imballaggi più salutari che si basino su due presupposti: l’origine (42%) e le caratteristiche della confezione (21%), tenendo quindi in considerazione l’intero ciclo di vita dell’imballaggio proposto.

Dalla piantagione alla lavorazione della fibra, fino alla produzione dei sacchetti, i tessuti naturali possono garantire il ciclo di vita che le persone cercano: molte stoffe hanno infatti certificazioni che ne attestano la provenienza. Tra i tessuti migliori per il settore alimentare c’è sicuramente il cotone, pianta naturale, resistente e traspirante. Perfetto per la conservazione di verdure verdi da taglio, come insalata e spinaci, può anche essere utilizzato per i prodotti da frigo o, ancora, per pane, dolci, biscotti e caffè da mettere in dispensa e per altre pietanze deperibili in poco tempo.

Allo stesso modo, anche la juta è naturale e particolarmente resistente agli strappi e all’umidità, per questo è ottima per il trasporto di carichi molto pesanti, come patate, legumi, cereali e tanto altro.
Nella foto qui di seguito puoi vedere una delle nostre creazioni in juta, il sacchetto in stoffa ecologica per caffè e altri alimenti, con chiusura a coulisse, su cui è possibile riprodurre il tuo logo aziendale tramite il ricamo.

sacchetto in juta per caffè

2. Canapa per la cosmesi

La crescita di articoli bio e naturali in questo settore va di pari passo con la nuova consapevolezza dei consumatori. Come per gli alimenti, anche i prodotti di cosmetica hanno bisogno di un packaging sostenibile che ne rispetti la composizione. E anche qui, il tessuto è un valido alleato per creare una confezione 100% ecologica, riutilizzabile e riciclabile. Un esempio è questo sacchetto in canapa di cui andiamo particolarmente orgogliosi. Nato per contenere saponi naturali, grazie alla fascetta laterale può essere utilizzato anche come guanto doccia. Si può lasciare appeso ad asciugare, mentre nella sacca si potranno conservare anche i più piccoli pezzi di sapone, per evitare ogni minimo spreco.

sacchetto portasapone in canapa

3. Lino e cotone naturale per moda e luxury

L’industria tessile è ai primi posti in classifica quando si parla di inquinamento ambientale: tra packaging poco ecologici e produzioni inquinanti, il settore sta cercando negli ultimi anni di risollevare la propria reputazione ripiegando verso tessuti naturali e produzioni più sostenibili. Ecco perché i sacchetti di tessuto, come quelli in cotone naturale, possono essere validi alleati nell’impresa: hanno un ciclo di vita sostenibile e certificato, sono riutilizzabili e possono essere personalizzati fin nei minimi dettagli per rispecchiare il più possibile l’immagine del brand!

Osserva questo splendido sacchetto realizzato con cotone drill bianco, dall’aspetto molto delicato e sofisticato, è allo stesso tempo robusto per poter contenere e trasportare vari prodotti: borse, accessori di moda di lusso, calzature e pelletteria, bijoux e tanto altro.

sacchetto in cotone colorato

Per chi preferisce altri tessuti, ci sono anche il velluto o il raso che sono particolarmente adatti al settore luxury per il loro aspetto pregiato e luminoso: anche se non sono stoffe naturali, affidandosi a professionisti del settore potrai avere sempre prodotti di prima qualità che rispettino il più possibile l’ambiente!

Ti sono piaciuti questi sacchetti? Ne trovi tanti altri nel nostro fantastico catalogo. Dai un’occhiata!