03/11/2025
diversi tessuti riciclati

La sostenibilità è uno dei criteri di scelta e acquisto sempre più importanti per gli italiani. Lo rivela la ricerca “Sostenibilità è qualità”, condotta da Ipsos e Fondazione Symbola oggi alla sua terza edizione. Dall’indagine emerge che la qualità del prodotto sostenibile, percepito come innovativo e ad alte prestazioni, è il motivo principale che guida i consumatori. Seguono la preoccupazione per il cambiamento climatico e i principi etici. Dunque, la sostenibilità è un tema sempre più sentito e complesso, che intreccia ragioni pratiche, paure e sensibilità individuali. E che determina, quindi, comportamenti più responsabili e orientati alla salvaguardia della natura e delle sue risorse. 

Ma come distinguersi in un mercato sempre più attento e articolato? Ad esempio, attraverso le certificazioni: riconoscimenti ufficiali che testimoniano, a livello nazionale o internazionale, l’impegno delle aziende per la tutela dell’ambiente e delle persone. 

Tra le più rinomate e affidabili rientra il GRS (Global Recycle Standard) che si applica ai tessuti riciclati impiegati nella moda e in altri settori, compreso quello del packaging. 

Cos’è la certificazione GRS e cosa garantisce

Il Global Recycle Standard è il più importante standard internazionale per i tessuti riciclati e per i prodotti tessili realizzati con materiali da riciclo. Si tratta di una certificazione volontaria e completa, promossa dall’associazione no-profit Textile Exchange insieme alla RCS (Recycled Claim Standard). Attualmente è in corso un processo di unificazione delle due certificazioni e di revisione dei criteri di valutazione che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2026. 

Ad oggi, il GRS è noto per la sua attendibilità e ampiezza: questa etichetta va oltre il semplice prodotto e include anche aspetti sociali e ambientali. Le principali garanzie fornite dallo standard riguardano infatti il contenuto di materiali riciclati, la tracciabilità, i parametri sociali e i requisiti chimici: vediamoli nel dettaglio. 

Il contenuto di materiali riciclati (recycled material requirements)

Il GRS assicura il contenuto di materiali da riciclo nei prodotti, intermedi e finiti. Sono accettati sia i materiali pre-consumo (scarti di produzione) che quelli post-consumo (materiali non più utilizzabili, come reti da pesca o tappeti usati), purché conformi alla definizione ISO di "riciclato". 

Un prodotto è certificabile GRS se è composto per almeno il 20% da materiali riciclati. Tuttavia, solo i prodotti composti da almeno il 50% di materiali da riciclo possono utilizzare l'etichetta rivolta al consumatore.

Tracciabilità (supply chain requirements e catena di custodia)

Anche la tracciabilità dell’intero processo produttivo è oggetto di controllo e certificazione. Il GRS garantisce infatti che l'identità del contenuto riciclato sia mantenuta dalla materia prima al prodotto finale (custody chain).

La verifica viene effettuata su ogni fase della produzione, a partire dalla fase di riciclaggio fino al venditore dell'ultima transazione business-to-business. Sono invece escluse dall’indagine la raccolta dei rifiuti, la cernita, la selezione e il raggruppamento.

Requisiti sociali e ambientali (environmental and social requirements)

Il rispetto dei lavoratori e dell’ambiente lungo tutta la catena produttiva sono un altro requisito essenziale per ottenere il GRS. Per quanto riguarda il piano sociale, le aziende GRS devono rispettare criteri rigorosi, ispirati al Global Social Compliance Programme. Ad esempio, devono assicurare la presenza di persone responsabili della conformità ai principi del programma e di politiche per la condivisione con i lavoratori degli impegni sociali presi. 

A livello ambientale, invece, si mira a minimizzare l'impatto dannoso, garantendo che i prodotti siano processati nella maniera più sostenibile possibile.

Restrizioni chimiche (chemical requirements)

Il GRS prevede restrizioni nell’uso delle sostanze chimiche impiegate nei processi manifatturieri, che devono essere vagliate da un organismo di certificazione approvato.

È importante notare che questa certificazione riguarda solo l'uso e la gestione delle sostanze chimiche usate nella produzione dei prodotti GRS, pertanto non garantisce l’intera azienda. Inoltre, non esclude che vi siano composti chimici nei prodotti rigenerati utilizzati come input nella produzione certificata GRS.

Quali ambiti coinvolge

Requisiti precisi ed estensione oltre la verifica del materiale sono gli elementi che rendono particolarmente richiesto ed efficace questo standard anche presso gli acquirenti, intesi sia come altri brand che come clienti finali. 

Le aziende certificate in tutto il mondo sono moltissime. Basta pensare che solo in Italia, ICEA – uno degli Istituti che si occupa delle verifiche per il rilascio della certificazione – include oltre 1600 ditte.

In generale, le realtà accreditate sono classificate spesso in base al tipo di materiale utilizzato: fibra di cotone, poliuretano riciclato, poliestere riciclato, poliammide riciclata, nylon riciclato, viscosa riciclata, lana rigenerata, seta rigenerata e così via. 

Come si ottiene: iter e modalità

Come anticipato, il GRS è uno standard volontario e le imprese che decidono di ottenerlo si sottopongono a una valutazione (a pagamento) da parte di enti terzi. In Italia esistono diversi enti certificatori le cui procedure possono variare, ma che in genere seguono un iter articolato in diverse fasi: 

  • domanda di certificazione: l'azienda interessata deve presentare una richiesta all’ente preposto accompagnata da una serie di documenti specifici e dal pagamento delle tariffa prevista per la valutazione; 
  • valutazione preliminare del processo produttivo e dei prodotti per i quali è richiesta la certificazione per verificare che tutti i documenti siano corretti e completi, la composizione dei prodotti, le materie prime, le fonti di approvvigionamento e le sostanze chimiche impiegate; 
  • visita ispettiva (audit) in sede dell’azienda per accertare l’effettiva idoneità e adesione alle caratteristiche GRS, con eventuale raccolta di campioni di prodotto; 
  • rilascio del certificato di conformità da parte di un comitato di valutazione e certificazione che verifica i dati e le informazioni raccolte durante la valutazione e la visita ispettiva. In caso di esito positivo, l'azienda viene inserita nel registro dei prodotti certificati;
  • sorveglianza: durante il periodo di validità del certificato, vengono effettuate delle ispezioni periodiche per controllare che i requisiti GRS siano rispettati in modo continuativo.

Differenze rispetto ad altre certificazioni

GRS è particolarmente apprezzata e ricercata proprio in virtù delle sue caratteristiche, del numero piuttosto ampio di aspetti considerati e dei criteri di valutazione stringenti. Non è però l’unica certificazione tessile esistente: GOTS (Global Organic Textile Standard), ad esempio, è lo standard internazionale volontario per le fibre biologiche; OCS (Organic Content Standard) garantisce che il tessuto contenga la percentuale dichiarata di fibra biologica; OEKO-TEX Standard 100, invece, è un sistema di certificazione indipendente focalizzato sulla salute del consumatore e sull'ambiente.  

Lo standard più simile al GRS è il RCS – rilasciato sempre da Textile Exchange – ma i due si distinguono per alcuni aspetti sostanziali. Il primo riguarda il contenuto minimo di materiale riciclato necessario per l’etichettatura: 50% per GRS, 5% per il logo RCS Blended; 100% per il logo RCS 100. GRS include anche restrizioni chimiche (i prodotti chimici con potenziale dannoso non sono ammessi), mentre RCS non contiene indicazioni per gli additivi chimici utilizzati. Un’altra differenza riguarda la gestione ambientale: il Global Recycled Standard prevede requisiti ambientali per garantire il minore impatto possibile e la massima sostenibilità; RCS no. Lo stesso vale per le implicazioni sociali, escluse dal Recycled Claim Standard.

Perché scegliere tessuti certificati GRS?

La scelta di tessuti certificati Global Recycled Standard per i propri prodotti o, perché no, per il loro confezionamento, offre numerosi vantaggi e garanzie. Prima di tutto, trattandosi di un certificato ampiamente riconosciuto, è sinonimo di affidabilità e genera credibilità da parte degli acquirenti. Non solo, sempre più aziende e marketplace sensibili alla sostenibilità impongono requisiti di eco-compatibilità ai brand.

A livello pratico, la scelta di tessuti certificati GRS contribuisce a limitare l'impatto della produzione. Lo standard favorisce infatti una riduzione del consumo di materie prime vergini, acqua ed energia, e punta ad aumentare la qualità dei prodotti riciclati. Da non dimenticare poi gli aspetti legati alle condizioni di lavoro, alla trasparenza etica e  alla salute del pianeta e delle persone grazie ai controlli relativi alle sostanze chimiche. 

Infine, la certificazione GRS permette ai clienti (sia brand che consumatori) di prendere decisioni consapevoli. In un contesto in cui siamo sempre più coinvolti nella sostenibilità e si diffonde il bisogno di conoscere l'impatto ambientale e sociale dei nostri acquisti, il logo GRS funge da garanzia verificata da una terza parte.

Ecco perché preferire tessuti GRS, dalla manifattura al packaging, significa non solo certificare l'origine riciclata del materiale ma assicurarsi una serie di benefici diretti e indiretti che possono fare la differenza in un mercato (fortunatamente) sempre più attento e informato.