Negli ultimi anni, la voglia di occuparsi della propria abitazione è cresciuta, soprattutto dopo la pandemia. Assicurarsi spazi sempre più vivibili e confortevoli, dove ritrovare tutto il calore di una dimensione domestica intima e curata, è diventata così una vera e propria tendenza: il cocooning. Un fenomeno che ha investito tantissimi ambiti, dalla moda, all’arredamento, al lifestyle. Oggi troviamo l’effetto cocooning anche nel packaging in tessuto, scelto non solo per questioni legate alla sostenibilità, ma anche per valorizzare al meglio prodotti pregiati e di lusso. Scopriamo di più su questo trend e su come assecondarlo con le soluzioni giuste in Teddy, Sherpa e Bouclé.
Cos’è l’effetto cocooning e perché piace anche nel packaging tessile
Cocooning è una parola inglese che deriva dal termine “cocoon”, letteralmente “bozzolo” e si riferisce al modo di vivere e allestire la casa. Chi adotta questa strategia di vita trascorre molto tempo in casa, non solo per mangiare e dormire, ma per creare momenti di qualità, anche in compagnia di familiari e amici. Gli spazi domestici sono sempre più accoglienti e attrezzati per rendere l’abitazione un vero e proprio nido di comfort e benessere. Ritmi lenti, intimità e calore sono infatti i concetti chiave attorno cui ruota questa filosofia.
Il cocooning è stato tradotto in proposte di stile, design e moda: dai rivestimenti (legno, pietra, bamboo), ai colori (toni neutri come grigio, beige, bianco), all’oggettistica (luci calde e soffuse, arredi artigianali, piante), tutto può favorire un’atmosfera rilassata e confortevole.
Ma come si riflette tutto questo nel packaging tessile? Anche il packaging può trasmettere queste sensazioni attraverso forme, materiali e lavorazioni ricercate e piacevoli al tatto, che invitano al relax e alla cura di sé.
Il tessuto Teddy: una coccola sofisticata
Il tessuto Teddy, dall’inglese “orsacchiotto”, deve il suo nome alla sua texture morbidissima, che ricorda quella di un peluche. Può essere realizzato in diversi materiali, come poliestere, lana e cotone. In tutti i casi, l’effetto è decisamente cocooning - sembra di toccare una soffice pelliccia - ma è molto più leggero e di facile manutenzione. La superficie è ottenuta attraverso piccoli anelli di filo aperti e poi irrigiditi, un po’ come succede per alcuni tipi di spugna, che danno elasticità.
Per questo, viene usato soprattutto per capispalla caldi e pratici, ma anche per la tappezzeria di poltrone e altri complementi d’arredo. E, ovviamente, per il packaging tessile, per creare confezioni sofisticate e irresistibili, come la nostra pochette in tessuto bouclé tipo Teddy con zip, originale, raffinata e personalizzabile.
Cosa significa tessuto bouclé? Vediamolo subito.
Il tessuto Bouclé: un tocco di classe per il packaging del brand
Abbigliamento e arredamento sono le applicazioni più frequenti anche del tessuto Bouclé, dal francese “boucler”, arricciare, chiudere. La superficie del tessuto bouclé, ottenuto dall’omonimo filato, è infatti caratterizzata da anellini o nodi di grandezza variabile che, a seconda del trattamento, rendono il tessuto più o meno rigido, compatto e morbido.
Queste però non sono le sue uniche qualità: tipico dello stile Chanel (Coco Chanel lo introdusse per prima nel mondo dell’alta moda intorno agli anni Cinquanta), si contraddistingue per il suo aspetto elegante e ricercato.
Spesso realizzato in fibre sintetiche, questo particolare tipo di tessuto può essere composto anche da filati misti, sia in tinta unita che con diverse fantasie, soprattutto motivi geometrici.
Le sue qualità sono numerose: è resistente, soffice, traspirante e mantiene bene la forma originale, senza sgualcirsi. Ecco perché è molto apprezzato per la realizzazione di indumenti invernali o rivestimenti per gli interni.
Per quanto riguarda il packaging, è ideale per confezioni confortevoli ed eleganti come pochette e confezioni meno strutturate, o sacchetti di spugna informali ma sofisticati, perfetti per cosmetici e prodotti di alta gamma.
Il tessuto sherpa: morbidezza e comfort estremi
Assomiglia molto, per consistenza e aspetto, a una pelliccia, ma non lo è. Il tessuto Sherpa prende il nome da una popolazione del Nepal, dalle spiccate abilità alpinistiche e dal caratteristico abbigliamento in lana. Tuttavia oggi indica un tessuto sintetico (tipicamente in poliestere o acrilico o una miscela delle due), molto morbido e versatile.
A seconda del peso e dello spessore, infatti, può essere impiegato per biancheria da casa e accessori per gli animali domestici (come cucce e cuscini), arredamento domestico, attrezzatura da esterno (come sacchi a pelo) e vestiario. Di solito i due lati sono differenziati: quello interno presenta una maglia liscia, mentre l’esterno è più soffice e lavorato, il che contribuisce alla sua piacevolezza. La texture avvolgente simile al manto di una pecora è infatti uno dei vantaggi del tessuto Sherpa, insieme alla sua capacità di trattenere il calore.
Come scegliere il tessuto giusto per un packaging ad alto impatto emozionale
Quando si tratta di brand identity, anche il packaging conta. Veicolo dell’immagine del marchio insieme al logo e alle altre caratteristiche, è uno degli elementi che influenzano direttamente la percezione dei consumatori. Basti pensare alla relazione che c’è tra alcune confezioni e l’immediata riconoscibilità del prodotto (i sacchetti giallo pastello non sono forse sinonimo di una precisa marca di biscotti e dolciumi?); o al fatto che alcuni packaging particolarmente originali e innovativi possano essere registrati e protetti secondo la normativa italiana. Per questo, quando si sceglie la confezione di un prodotto, qualunque esso sia, bisogna prestare molta attenzione e fare le scelte giuste, ovvero in linea con l’immagine del brand e i suoi valori.
Un packaging in tessuto, in particolare, può comunicare diverse cose:
- maggiore preziosità del contenuto: rispetto a soluzioni più semplici o usa-e-getta, un imballaggio in tessuto trasmette ricercatezza e cura, tipiche di prodotti premium;
- attenzione all’ambiente, soprattutto se realizzato in materiali o in modo sostenibile, anche per via del fatto che può essere riutilizzato più volte;
- dimensione multisensoriale: la texture dell’imballaggio può contribuire all’esperienza positiva del suo contenuto.
Ogni tessuto ha poi la sua “personalità” che può accordarsi più o meno bene con quella del brand. Teddy, Sherpa e Bouclé, ad esempio, sono perfetti per chi cerca l’effetto cocooning anche nel packaging.
Teddy, Sherpa e Bouclé: caratteristiche a confronto (ed effetto cocooning assicurato!)
Se anche il tuo brand sposa lo stile di vita cocooning o vuole richiamarne le atmosfere, la scelta non può che ricadere su un packaging in tessuto Teddy, Bouclé o Sherpa.
Il Teddy, come abbiamo visto, offre una texture soffice e accogliente, ideale per evocare tenerezza e affetto. Il Bouclè, con la sua superficie irregolare e sofisticata, è perfetto per brand che puntano su eleganza e originalità. Infine lo Sherpa dà un senso di artigianalità e “fatto a mano” grazie al suo aspetto lanoso e naturale.
Questi materiali non solo elevano la qualità percepita del prodotto, ma amplificano l’esperienza d’acquisto e di uso, rafforzando il legame emotivo tra brand e cliente.
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