Raffinato ed elegante, il tessuto Jacquard è una delle realizzazioni più sofisticate dell’industria tessile. La si trova nella biancheria per la tavola e per il letto, ma anche in capi d’abbigliamento di alto livello. E, ovviamente, nel packaging di tessuto dove aggiunge un tocco di classe e personalità in più a prodotti pregiati come articoli di lusso e oggetti delicati o preziosi. Scopriamo insieme cosa rende speciale questa lavorazione, come è nata e perché sceglierla per le proprie confezioni.
Cos’è la tecnica Jacquard
Il tessuto Jacquard è un tessuto operato a motivi complessi. Le stoffe operate si distinguono da quelle lisce perché i fili dell’ordito - la parte strutturale del tessuto - vengono sollevati e intrecciati con altri fili per creare un disegno direttamente nella trama, e non tramite stampa o ricamo successivo. A seconda delle esigenze decorative, è possibile usare fili di più colori o creare effetti a rilievo, con disegni anche molto complessi e particolareggiati. Proprio per la varietà e la sontuosità del risultato, la lavorazione Jacquard è comunemente associata a tessuti d’arredo o indumenti elevati.
Un po’ di storia: come nasce la lavorazione Jacquard
La tecnica Jacquard prende il nome dal francese Joseph Marie Jacquard che, all’inizio dell’Ottocento, inventa un telaio semiautomatico in grado di intrecciare migliaia di fili contemporaneamente.
La novità risiede nell’integrazione del telaio tradizionale con alcuni elementi: una fitta serie di aghi, fogli rigidi perforati legati tra loro e un cilindro automatizzato per la movimentazione. Il meccanismo permette così di regolare la caduta degli aghi e creare la trama che si desidera attraverso i fori delle schede a scorrimento sul telaio. La logica è simile a quelle di certi carillon musicali, dove la melodia è creata da cartoncini traforati che determinano il suono: nel caso della lavorazione Jacquard a ogni riga di fori corrisponde una riga del motivo tessile.
La lavorazione a intreccio non era sconosciuta prima di allora, ma grazie all’innovazione di Jacquard è possibile impreziosire il tessuto in modo impensabile altrimenti e tutto con l’intervento di un solo tessitore. Il suo telaio era talmente perfezionato infatti che un solo operaio poteva produrre fino a 50 metri di tessuto al giorno: una produttività che prima richiedeva sforzi e costi esorbitanti. Si tratta di una vera e propria rivoluzione industriale che permette non solo di velocizzare il processo ma anche di arricchire notevolmente il repertorio di fantasie e disegni possibili.
Composizione e tipi di tessuto Jacquard
A questo punto è importante fare una precisazione: non esiste un unico tessuto Jacquard, questo termine serve infatti a definire un insieme di tessuti operati a motivi complessi.
La tecnica Jacquard può essere applicata a una vasta gamma di filati, da cui dipendono poi la resa estetica e le proprietà meccaniche del tessuto finito.
Tradizionalmente, questa lavorazione è stata impiegata per esaltare le qualità delle fibre naturali nobili, come seta, lino, canapa, cotone e lana. L'armatura Jacquard (ovvero il modo in cui si intrecciano i fili) è particolarmente efficace nell’enfatizzare la lucentezza superficiale di filati come il raso di seta o il cotone mercerizzato (un trattamento che serve a rendere più luminoso il materiale).
Non sono rari poi filati prodotti dall’uomo o sintetici, come la viscosa, il nylon e il poliestere.
Il mix di più fibre, come cotone, lino e poliestere insieme, permette inoltre di bilanciare l'aspetto lussuoso e la resa delle fibre naturali con la durabilità e i costi contenuti delle sintetiche.
I tessuti Jacquard
A seconda del filato utilizzato e del tipo di intreccio, si distinguono diversi tessuti Jacquard, tra i quali:
- damasco: caratterizzato dall'utilizzo di un unico filo (spesso seta o lino) con un effetto visivo a contrasto tra l'armatura del fondo e quella del motivo (ad esempio, un disegno a raso su un fondo a tela). Il motivo risulta generalmente piatto ma lucido;
- broccato: è formato da fili di più colori (o diversi filati) che concorrono alla formazione di un unico motivo. Il disegno appare in rilievo, come se fosse ricamato. Lo si trova spesso nei rivestimenti dei cuscini, delle sedute e nei tendaggi;
- broccatello: simile al broccato, è progettato per dare una sensazione ancora più pronunciata di spessore, con trame chiare. Il broccatello è spesso tessuto con vari filati, inclusi fili metallici, per aumentare la sontuosità del motivo;
- lampasso: con due sistemi di ordito e almeno due serie di trame, rappresenta una delle varianti più sontuose della lavorazione Jacquard e si distingue dalle altre per ricchezza dei disegni e preziosità (spesso è realizzato in raso o taffetà di seta con inserti metallici);
Gobelins: dal nome dell’omonima casa manifatturiera di arazzi, questa tipologia di Jacquard imita la lavorazione dei famosi tappeti francesi. Intrecci molto complessi danno vita a vistosi disegni di fiori, scene storiche e paesaggi dal gusto retrò.

Caratteristiche del tessuto Jacquard
Le caratteristiche dei tessuti Jacquard dipendono direttamente dal tipo di filato impiegato per la loro realizzazione. Questo riguarda anche la durabilità: per garantirla nel prodotto finito, la materia prima deve possedere una forza sufficiente per resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche durante il processo e nell'uso finale. Lo stesso vale per la resistenza all’abrasione e per altre qualità del tessuto. La lana, ad esempio, ha un’ottima capacità di tornare alla forma originale, dunque non teme pieghe e usura.
In genere, però, la struttura complessa e l’intreccio serrato del Jacquard contribuiscono a rendere la stoffa durevole e robusta.
Le proprietà meccaniche della struttura Jacquard incidono anche sulla percezione tattile, la cosiddetta “mano” del tessuto, e su quella estetica. La tensione dell'ordito, ad esempio, influenza il colore percepito del tessuto poiché agisce sulla densità e sull'angolo di riflessione della luce superficiale. Questo significa che, per ottenere una specifica resa cromatica, è necessario un controllo molto accurato di questo parametro, che diventa un elemento di progettazione importante.
Jacquard e dove trovarlo: gli usi principali
Proprio in virtù del loro aspetto e delle loro qualità fisiche, i tessuti Jacquard trovano largo uso in molti settori: dall’arredo per la casa casa – dove sono impiegati per la tappezzeria, la biancheria del letto, tovaglie e tovaglioli, tende; all’abbigliamento (giacche e camicie raffinate), e persino nella valigeria. Si tratta infatti di tessuti piuttosto spessi, resistenti e caratterizzati da fantasie elaborate che permettono a designer di vari ambiti di sbizzarrirsi con disegni ed effetti originali.
Come quelli che si possono creare anche sul packaging di tessuto. Noi di Sacchetti di Tessuto offriamo una gamma molto ampia di motivi decorativi, personalizzabili a seconda dell’esigenza e dello stile preferito: più semplici o complessi, con pattern moderni o scene di sapore storico, monocolore o a tinte multiple. Realizzati interamente in Italia, i nostri sacchetti di tessuto Jacquard hanno misure, grafica e forma totalmente custom.

Perché scegliere un packaging in tessuto Jacquard?
Il tessuto Jacquard è sinonimo di opulenza e raffinatezza ed è quindi perfetto per oggetti unici o delicati, come calzature di manifattura importante. Grazie a questa lavorazione è possibile rendere prezioso anche il packaging e dare così un’impressione di qualità e ricercatezza fin dalla confezione.
Inoltre, non pone limiti alla fantasia: anche i decori più complessi possono essere realizzati senza che perdano fascino o vividezza con il passare del tempo.
Infine, come anticipato, può essere prodotto in vari materiali, caratteristica che incide sia sull’aspetto finale, che sui costi. I filati sintetici, ad esempio, riescono a imitare l’aspetto delle fibre naturali, sono tendenzialmente più economici e resistono meglio a macchie e usura.
Flessibile, durevole e pregiato, il tessuto Jacquard è un tocco di stile in più per ogni prodotto.
Come prendersi cura del tessuto Jacquard
Cura e lavaggio del tessuto Jacquard dipendono dal materiale con cui è realizzato. Cotone, seta, lana, viscosa e fibre sintetiche reagiscono in modo diverso all’acqua e alla temperatura ed è per questo che il primo consiglio è leggere bene le istruzioni di manutenzione riportate dal produttore. In linea generale, fatte salve eventuali eccezioni indicate in etichetta, è possibile rimuovere le macchie fresche con un panno umido, facendo attenzione a non esercitare un’azione troppo intensa che potrebbe danneggiare le fibre.
Il lavaggio in lavatrice è possibile con programmi e detergenti delicati, anche se quello a mano con leggera strizzatura finale è preferibile. Sconsigliata invece l’asciugatrice che può restringere o rovinare in modo irreparabile la struttura del tessuto: meglio riporlo su un piano e lasciare che si asciughi naturalmente, appiattendo le pieghe con le mani per rimetterlo in forma.
Anche il ferro può essere usato ma attenzione alla temperatura e al programma!